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Depressione e autostima

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By Massimo • Novembre 10, 2016 • No Comments

DA DOVE VIENE LA DEPRESSIONE E COME VINCERLA

Autore Dr. Massimo Bertacco

depressione-326x235Quando una persona vede tutto nero e non si sente capace di risolvere i problemi, a volte anche banali, della sua vita é probabile che stia entrando in depressione. Sono ormai molti gli studi che evidenziano che le persone depresse hanno 3 forme problematiche o patologiche di pensare:

 

1. Pensano male di se stessi, si colpevolizzano, pensano di non valere come persone, che non funzionano, che sono inutili, ecc…
2. Pensano male della loro vita in generale, il loro passato lo leggono in chiave negativa, vedono costantemente errori fatti, vedono il mondo come un luogo difficile e troppo ingiusto, ecc…
3. Pensano pessimisticamente, si dicono costantemente che le cose andranno male, che rimarranno per sempre infelici e che non potranno mai migliorare, ecc…

 

Queste tre forme di pensare di tipo depressivo fanno si che queste persone sviluppino e mantengano atteggiamenti di tipo passivo, atteggiamenti che finiscono per riaffermare le stesse idee negative che abbiamo appena considerato e che inevitabilmente conducono a uno stato d’umore depressivo di tipo cronico. Tutti gli esperti di salute pubblica concordano nel dire che la depressione é un problema ogni volta più frequente, soprattutto nel mondo occidentale. La OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stima che la depressione colpisce circa 350 milioni di persone e che ogni anno più di 800.000 persone si suicidano per depressione. Purtroppo il suicidio è già la seconda causa di morte nella fascia di età di 15-29 anni.

 

black-and-white-cry-cry-girl-depressed-depression-depressive-favim-com-39869Ma perché la depressione si sta diffondendo così tanto nel mondo tanto da considerarla una vera e propria epidemia globale?
Non esiste una risposta semplice ed univoca a questa domanda ma piuttosto si devono considerare differenti fattori alla base di questa pandemia:

 

1. Fattori di vulnerabilità biologica. Generalmente sembra che molti esseri umani tendano a tenere episodi depressivi durante la vita. Ciononostante alcune persone lo fanno più spesso e in forma cronica.
2. Fattori relazionati con la nostra società, per esempio, lo stile di vita sedentario e una forte competitività sociale e del lavoro.
3. Fattori psicologici come, per esempio, certi atteggiamenti mentali di tipo pessimista come abbiamo appena visto.

 

É ovvio che nel grado in cui una depressione è biologica, cioè la causa é neurochimica, i fattori psicologici e ambientali non avranno grande peso nella cura. Tuttavia sono ogni volta di più gli studiosi che affermano che nella maggior parte dei casi la depressione è di tipo episodica e non biologica. In questi casi la depressione si deve ad una difficoltà nell’accettare una perdita o certe limitazioni personali. Si tratta di persone che si sentono profondamente infelici, ma non perché hanno un problema chimico, ma perché interpretano le cose negativamente. Solitamente sono persone che si svalutano per il fatto di non essere come pensano che dovrebbero essere, che soffrono per non avere ciò che pensano che dovrebbero avere, che hanno bisogno di dare un senso alla loro vita che non riescono a dare.

 

In un certo senso si potrebbe dire che spesso quando si parla di depressione ci riferiamo a uno stato di profonda insoddisfazione nei confronti della vita. Purtroppo, il sentimento di insoddisfazione sembra essere un aspetto costante negli esseri umani e che la nostra società incoraggia molto: quando si ha una macchina dopo poco se ne vuole un’altra più bella, se si hanno 1000 euro rapidamente se ne vogliono 2000. Sembra chiaro che raramente ci si accontenta e facilmente ci si deprima sempre di più. Imparare ad accontentarsi non è una sciocchezza, una cosa banale che non permette di raggiungere il benessere.  La maggior parte delle persone si accontentano e non si chiedono senza sosta se hanno quello che dovrebbero avere o sono come dovrebbero essere. La maggior parte delle persone, almeno ancora per il momento, accetta ciò che ha e com’è, semplicemente vivono e punto. Le persone sono come sono e hanno ciò che hanno: quello che chiaramente deve imparare, o forse re-imparare, una persona depressa é vivere e basta, senza confrontarsi costantemente con gli altri e svalorizzarsi.

 

 

22300078_sÉ comune commettere l’errore di ritenere che si è depressi quando non si è felici. L’opposto della depressione non è la felicità. L’opposto della depressione é non essere depresso tutto il giorno! Posso stare più o meno bene, senza per questo essere depresso o felice! Molte persone con depressione pensano che il loro problema è che non sono sufficientemente felici, mentre in realtà il loro problema è che sono depressi e pensano che dovrebbero sentirsi felici. Ma quante persone “felici come pascue” conoscete? Se rispondete onestamente a questa domanda nel migliore dei casi direte una o due, ciononostante la risposta più probabile é che nessuna o qualche personaggio della TV, cioè qualcuno che non conoscete veramente e che quindi non potete esserne sicuri. Al contrario, stare bene, nel senso di non depressi, è qualcosa di molto banale e semplice da realizzare, si tratta di uno stato a cui veramente tutti possono aspirare se lo vogliono: questo stato si raggiunge spesso quando ci si accontenta di quello che si ha e di quello che si è. Il vero antidepressivo naturale ha a che vedere con imparare a vivere senza mettersi costantemente in discussione, vivendo e punto, un pò come quando eravamo bambini. Accontentarsi di ciò che si ha e si é non significa rassegnarsi, cioè rimanere con quello che si ha. Una persona può cercare di realizzare le sue aspirazioni e allo stesso tempo può cercare di accettare il momento presente in cui vive, senza ossessionarsi per quello che verrà o per come dovrebbe essere il momento presente e non lo è.  Può essere utile ricordare quando eravamo bambini e vivevamo “spensierati” però curiosi e con voglia di imparare cose. Perché non possiamo fare qualcosa di simile da adulti? In realtà ci sono molte persone che vivono così, più di quelle che ci si possa immaginare. 2500 anni fa Socrate diceva che “non é ricco colui che possiede di più, ma colui che necessita meno”, vale a dire colui che si sa conformare e sa godere di ciò che ha.

 

Autore dell’articolo: Dr. Massimo Bertacco, psicoterapeuta cognitivo iscritto nel collegio degli psicologi di Catalogna (Spagna). In Italia faccio terapia per Skype. Email: bertaccomassimo@gmail.com

 

Categories:Depressione

Massimo

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