Cos’ è la terapia cognitiva?
La terapia cognitivo comportamentale è il tipo di psicoterapia attualmente considerata come la piú scientifica ed efficace nel trattamento dei disturbi mentali. Questo fatto ha generato una crescente espansione delle sue applicazioni, non solo per la sua efficacia, ma anche per il fatto che é vantaggiosa in termini di costi-benefici. Infatti nella maggioranza dei casi questo tipo di terapia dura al massimo 15-20 sessioni. La Terapia Cognitivo Comportamentale utilizza differenti strumenti e tecniche con il fine di trattare tutti quei disturbi mentali che possono influenzare negativamente la salute psicologica delle persone nei loro contesti sociali (per esempio a scuola, al lavoro, nelle relazioni interpersonali). Inoltre é importante ricordare che questo tipo di psicoterapia consente potenziare ed ampliare le capacità delle persone, favorendone un miglior adattamento all’ambiente ed aumentando la loro qualità di vita.
La terapia cognitivo-comportamentale, a differenza delle terapie psicodinamiche che dedicano particolare importanza ai processi inconsci e alla catarsi (lo sfogo emozionale di aspetti inconsci e repressi), cerca di cambiare i comportamenti e i pensieri, piuttosto che dare al paziente la possibilità di scaricare semplicemente i loro sentimenti. É un tipo di terapia con vocazione pragmatica, cioé pone enfasi su “quello che mi conviene fare per cambiare” piuttostó che sul “Perché ho questo problema?”. É interessante sottolineare che spesso conoscere le ragioni di un certo problema non aiuta a trovarene la soluzione.
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Le terapia cognitiva presta molta importanza in migliorare la forma di pensare delle persone: le loro credenze basiche, le idee su come funziona la vita, i loro pensieri, pregiudizi e modelli mentali. L’idea principale è che ciò che influenza le nostre emozioni è soprattutto il modo in cui rappresentiamo mentalmente le cose e le relazioni. Per esempio, se ho molta paura di salire su un aereo (aerofobia) si dovrá fondamentalmente alle mie opinioni su ciò che un aereo e le mie aspettative; se ho un problema alimentare (bulimia o anoressia), si dovrá essenzialmente alle mie opinioni sul cibo o sul mangiare; se mi sento depresso e triste (depressione o distimia), la causa risiede soprattutto nelle mie convinzioni e punti di vista su questioni vitali e sulle mie capacitá come persona. Riassumendo, la terapia cognitivo-comportamentale attribuisce grande importanza al modo in cui le persone si rappresentano mentalmente il mondo, gli altri e se stessi.
Come è la relazione terapéutica?
Il rapporto terapeuta-paziente è collaborativo e l’approccio é didattico. Nella terapia cognitivo-comportamentale il paziente e il terapeuta formano una squadra con l’obbiettivo di lavorare verso un obiettivo comune: il miglioramento esistenziale del paziente. I pazienti possono dare suggerimenti relativamente alle sessioni e partecipare alla progettazione dei compiti a casa. In molti casi si promuove la biblio-terapia, in cui il terapeuta raccomanda e/o fornisce dei libri, fascicoli o note circa la problematica del paziente. Costantemente si promuove l’autonomia del paziente. Visto che questo tipo di terapia mira a raggiungere un funzionamento indipendente del paziente, sono particolarmente importanti i seguenti aspetti: apprendimento, la modificazione del comportamento, atteggiamenti di auto-aiuto, i compiti e la formazione delle competenze inter-sessione. Inoltre, il comportamento indipendente è rinforzato.
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